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Che cosa vuole una madre? Questo è l'interrogativo che ci guida nelle intense pagine del libro di Angelo Villa. Sullo sfondo, possiamo sentire risuonare l'eco di una più famosa ed irrisolta questione del padre della psicoanalisi, Sigmund Freud, ovvero: che cosa vuole una donna? Per Freud questa domanda rimane senza risposta e rappresenta l'enigma per eccellenza. Ad esso sembra contrapporre la chiarezza del desiderio materno, in tal senso indipendente da quello femminile, quello della donna. Partendo da un'interrogazione sulla natura del trauma, volta ad indagarne il significato e la posizione soggettiva assunta dal bambino nell'accadimento, l'autore introduce l'idea lacaniana di trauma legata all'entrata nel linguaggio del soggetto. Villa si sofferma poi sull'importanza delle posizioni simboliche all'interno della famiglia e, in particolar modo, dalle difficoltà - molto spesso ignorate o sminuite incontrate dalle madri nel sostenere il loro desiderio. Attraverso la presentazione di sette casi clinici, Villa analizza le relazioni che il desiderio materno intrattiene con il malessere del figlio, costruendo il caso con il lettore e suggerendo delle possibili modalità di direzione della cura. Una lettura importante per chi è interessato all'incontro con l'altro attraverso lo strumento principe di cui, in quanto esseri parlanti, disponiamo: la parola, per quel che dire e ascoltare necessariamente implica.